Mario Luzzatto Fegiz
Nella conviviale scorsa, quella dell’8 giugno, avevamo avuto come ospite Aurelio Ascoli, nostro socio fondatore, e Past-President.
In questa conviviale abbiamo avuto il piacere di ospitare Palmiro Fronte già nostro socio e attuale Presidente del Rotary Club Porta Vercellina. Palmiro ha voluto dare a nome del suo Club una più che meritata PHF al nostro grande Pino Sorbini che ha contribuito con una imponente quantità di aiuti alimentari ad alleviare le sofferenze delle popolazioni Ucraine martoriate dalla guerra.
 
In qualità di relatore abbiamo poi avuto Mario Luzzatto Fegiz, ex socio e Past President del nostro club. Mario non ha bisogno di presentazioni. Per coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo durante la sua permanenza nel nostro Club è ancora vivo il ricordo per le straordinarie conversazioni a tavola e le convivali organizzate ogni anno in occasione del Festival di Sanremo, dove Mario portava come ospiti i principali protagonisti. Per i nuovi soci e ospiti, che non hanno avuto la possibilità di incontrarlo prima, è famoso per essere uno dei giornalisti musicali più pungenti del nostro tempo. Storia, la sua, riportata comunque su Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Luzzatto_Fegiz) e nella sua autobiografia “Troppe zeta nel cognome”.
 
Ritornando al tema della conviviale “Parole in libertà” il titolo non poteva essere più appropriato. Una minima scaletta degli argomenti ma tutto ispirato dai ricordi e dalle emozioni.  Si parte da alcuni cenni sull’ Eurofestival, con le tre vittorie italiane in totale: nel 1964 con Gigliola Cinquetti (Non ho l’età), nel 1990 con Toto Cutugno (Insieme) e nel 2021 con i Måneskin (Zitti e buoni). Evento, questo dell’Eurofestival, che Mario non ama particolarmente visto cha nei primi anni aveva consigliato alla RAI di non partecipare. Un evento che riunisce culture musicali molto diverse e quindi forse interessanti per l’audience dei primi anni ma probabilmente oggi non più. Mario è sicuramente più portato a raccontarci del Festival di Sanremo e dei protagonisti della storia della canzone italiana, in particolare di Lucio Dalla e Lucio Battisti, cantautori da lui ben conosciuti.
Il ricordo di Lucio Dalla è intenso e suscita emozione. Su Lucio Dalla, Mario ha scritto un Ebook “Lucio Dalla – Primo tempo” redatto dal Corriere della Sera il 7 marzo 2012 in occasione della sua scomparsa.  Mario ricorda un personaggio entrato con la sua arte e il suo fascino nella vita e nell’immaginario di ciascuno di noi e la ricchezza di una esistenza artistica e umana vissute più con il cuore che con la ragione.  Di Lucio Dalla ricorda che ripeteva “La morte non mi spaventa. Sono sicuro che è soltanto l’inizio del secondo tempo”. 
Su Lucio Battisti riporto quanto disse Mario il 22 maggio 2020. Parole che ricordano le sue emozioni negli incontri con Battisti e Mogol nella villa di Molteno. “Occorre quindi separare il Battisti uomo, orso indecifrabile, dal Battisti leggenda, capace di dispensare emozioni ineguagliabili, di dar le ali alla poesia per canzone di Mogol, di colorare il nostro grigio quotidiano di fantastiche melodie, di rinnovare la canzone italiana come nessuno seppe fare prima e dopo. Con Battisti non se ne va solo un caposcuola e un grande artista, ma un pezzo della storia del costume del nostro Paese”. 
Mario, infine, non poteva non cantare in libertà.  In questo ci ricorda una conviviale con Al Bano dove le parole erano sostituite inevitabilmente dal canto, di cui non poteva fare a meno.  Un repertorio vario che ripercorre un secolo di vita della nostra Italia. Mario, come sempre, non manca mai di stupirci per la sua cultura musicale, la sua memoria e umanità.
Valter Amerio