MICHELE ACQUAVIVA
Serata convenzionale di presenza al Westin Palace (convenzionale?? Forse l’aggettivo è improprio e il perché lo vedremo un poco più avanti.)
Andando con ordine, tradizionale saluto alle Bandiere, comunicazione del Presidente e presentazione da parte di Craig del nostro relatore.
Poi, come di consueto, la cena e chiacchiericci vari.
La non “convenzionalità” della serata risiede nella vulcanica personalità del nostro Relatore che, tra parentesi, è anche un istruttore delle Forze di Polizia.
È molto difficile se non impossibile descrivere in poche righe le veloci battute, la mimica facciale e corporea che hanno accompagnato tutto il lungo racconto e quindi ci dobbiamo accontentare di citare alcuni concetti di base che sono risultati evidenti da quanto il Relatore ha esposto e che possiamo riassumere nel detto “meglio prevenire che reprimere”. Prima raccomandazione: evitare di mettersi nei guai da soli! Esempi pratici: se qualcuno, durante l’uscita da un teatro, cinema, discoteca vi “spintona” non reagite con ira e stizza, potreste pagarla amaramente anche se avete ragione.
E qui sia permesso allo scrivente di descrivere un episodio di vita vissuta. Uno dei miei figli, anni fa, uscendo da una discoteca e spintonato reagì spintonando a sua volta; non lo avesse mai fatto; lo aspettarono fuori e prima che i suoi amici arrivassero in suo aiuto si prese una gragnola di calci e pugni. Errore da non ripetere! Altro consiglio: non litigare, guidando, con altri automobilisti. Se altri vi “tagliano la strada” mantenere la calma e non cercare di “vendicarvi” a vostra volta cercando di fermare l’indisciplinato. Potrebbe avere armi improprie in auto reagendo in modo sconsiderato. E aggiungerei di farsi un esame di coscienza; non è mai successo anche a noi, magari inconsapevolmente, di fare altrettanto? “Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori” così recita una nota preghiera e così dovremmo comportarci.
 Sempre per quanto riguarda l’auto se ci capitasse di finire nel solito (ormai abusato) trucco dello specchietto retrovisore esterno allo scopo di “spillarci” qualche euro, il consiglio è di non scendere dall’auto chiusa; fare una foto di targa e veicolo supposto vittima ed allontanarsi.
Venendo a passeggiate serali in luoghi poco frequentati ed anche male illuminati mantenere “comportamento austero” senza ostentazione (meglio, molto meglio non mettere in mostra orologi costosi ed altri oggetti di valore; girando l’angolo di strada mantenere una traiettoria larga, mai stretta. Dietro quell’angolo potrebbero esservi brutte sorprese. E se proprio vi attaccassero con un’arma meglio cedere denaro e orologi piuttosto che essere accoltellati.
Tutto questo attiene alla sfera della prevenzione. Ma che succede se, messi in un angolo e senza possibilità di fuga si fosse costretti a difendersi?
In questo caso occorre assumere una posizione di difesa posizionando il corpo in modo da offrire il fianco all’aggressore (mai di fronte) gamba sinistra arretrata e leggermente flessa braccio destro in avanti e gridare ALT con voce forte. A detta di Michele Acquaviva nel 70% dei casi l’aggressione termina con una fuga.
In casi estremi ci si può difendere con qualche corpo contundente tipo Kubotan o semplicemente con delle chiavi in mano.
Certamente l’arma più efficace è lo spray al peperoncino (sarebbe meglio frequentare un corso per apprenderne il corretto uso). Già, perché con una concentrazione di appena il 2% di principio attivo se usato in ambiante chiuso potrebbe danneggiare anche l’aggredito.
Dopo le domande di Daniela, Craig, Raffaele Jacoel e Maurizio Agnesa la serata si è conclusa con due divertenti “separietti” che hanno coinvolto sia lo stesso Agnesa (peraltro esperto di karate) che il nostro Prefetto Federica Sagramoso su come affrontare l’aggressore a mani nude. Dobbiamo aggiungere, concludendo che i due non sembravano particolarmente tranquilli nel loro ruolo di “finti” aggressori.
 
Massimo Mamo Borioli